Sganarello, overo el cornuto immaginario

Trama

Protagonista della commedia è Sganarello, uomo semplice che suo malgrado viene coinvolto in una complicata storia di amore contrastato che vede contrapporsi Nane, borghese più attento al denaro che ai sentimenti, a Celia, sua figlia, e Lelio, il suo giovane innamorato che si trova lontano.

Un disgraziato equivoco viene a ingarbugliare la vicenda e pone i due giovani innamorati uno contro l’altro, così che, complice anche un piccolo oggetto che passa di mano in mano, le coppie di amanti si intrecciano e si scambiano fino al chiarimento finale.

La versione da noi proposta è un rifacimento in due atti in veneto, ampliato e rivisto rispetto al testo originale, quasi a sottolineare le assonanze goldoniane che evidenzieremo in seguito.

La nascita di questa commedia

Questa farsa, originariamente un atto unico, è opera del grande scrittore francese Molière (1622 – 1673), autore tra l’altro de “Le preziose ridicole”, “L’avaro”, “Il Tartufo”, “Il malato immaginario”, e che fu anche un affermato attore tanto che morì in scena durante la quarta replica de “Il malato immaginario”.

“Sganarello” fu rappresentato per la prima volta il 28 maggio 1660 a Parigi, con lo stesso Molière nella parte di Sganarello, ed ebbe un discreto successo, tanto che rimase ininterrottamente nel repertorio della compagnia fino alla morte dell’autore.

Legato in parte alla tradizione delle maschere della commedia dell’arte, Sganarello precorre in certi tratti (ad esempio la mancanza delle maschere in scena) quella che sarà poi la riforma goldoniana.

Bandito dalle scene per “la materia scabrosa che tratta”, Sganarello conobbe poi un lungo periodo di oblio per riprendere nell’ottocento il posto che merita tra le opere migliori di Molière.